La collina, fin dai tempi antichi è sempre stata la sede ideale della viticoltura.
(Bacchus amat apertos colles).
La memoria storica degli anziani ci ha guidato nelle scelta dei vitigni e dei luoghi che da sempre, grazie al terreno e all’esposizione soleggiata, sono i più vocati ad una viticoltura di pregio.
Le nuove conoscenze agronomiche e genetiche ci hanno permesso di individuare i cloni e i portinnesti che meglio si adattano a produrre uve di qualità, seppur privilegiando la selezione massale, ossia la raccolta delle gemme nei vecchi vigneti presenti nelle nostre terre per far riprodurre in vivaio viti che si sono ambientate nei decenni e che ci garantiscono una maggiore variabilità. Immaginate quanto può essere più completo e naturale un vino che ha dentro di se uve con profili genetici differenti.
Il sistema di allevamento è il guyot e la densità di impianto sfiora i 5000 ceppi per ettaro.
L’inerbimento dei filari, la potatura invernale ”corta” e il diradamento, per contenere la quantità di uva per pianta, sono alcuni dei fattori che contribuiscono a mantenere elevato il livello qualitativo delle uve.
Il rispetto dell’ambiente naturale e dei nostri frutti è il primo pensiero nella gestione delle vigne.
Non utilizziamo diserbanti ma conteniamo le erbe infestanti in prossimità delle piante (sulla fila) con mezzi meccanici. Applichiamo la lotta integrata, che con opportune strategie e grazie alle previsioni metereologiche sempre più attendibili, ci consente di ridurre al minimo i trattamenti antiparassitari. Non utilizziamo concimi chimici, ma preferiamo apportare le sostanze organiche attraverso l’utilizzo di letame ben maturo. Pratichiamo la tecnica del sovescio che consiste nello sfalcio e successivo interramento di piante opportunamente seminate tra i filari come il favino, il trifoglio e la vecia che oltre a fissare l’azoto contribuiscono alla formazione dell’humus.
La vendemmia viene effettuata al raggiungimento della maturazione ottimale e solo dopo un’attenta selezione le uve sono raccolte a mano e in cassetta.
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La scelta dei vitigni storici esprime il legame con la tradizione.
Il Timorasso, raro vitigno autoctono a bacca bianca coltivato sulle nostre colline fin dall’antichità, è il più rappresentativo del tortonese.
Le sue caratteristiche uniche lo hanno portato ad essere considerato tra i grandi del Piemonte.
Predilige terreni poveri, ben esposti al sole, ventilati e si esprime al meglio ad un’altitudine superiore ai 350 m slm, in zone limite per la viticoltura.
La Barbera, indiscussa regina tra le uve a bacca nera, è parte della nostra identità, perché da sempre è presente nella nostre colline. Il terreno Tortoniano e le sue marne calcaree esaltano le caratteristiche di quest’uva con grande ricchezza di antociani e interessanti sensazioni saline, molto preziose nell’evoluzione dei vini.
La Favorita, è l’uva mediterranea per eccellenza, nota in altre regioni con il nome Vermentino. Ha potenzialità qualitative elevatissime, soprattutto se trova il terreno giusto, come le Marne Azzure di Sant’Agata, e se gode della migliore esposizione.
Il Nebbiolo, considerato il re dei vitigni piemontesi, rappresenta una sfida, solo pochi ceppi per dimostrare come possa ben integrarsi nel nostro terroir ed esprimere al meglio le sue potenzialità.
La Croatina, uva di grande personalità che grazie alla sua ricchezza di colore e alla tannicità spiccata è considerata nel panorama tortonese un vitigno storico.
X XLa qualità di un vino è il risultato di una complessa interazione tra le condizioni climatiche, le caratteristiche pedologiche e di comportamento del vitigno.
Con opportune scelte di tecnica colturale (densità d`impianto, forma d`allevamento, carica di gemme per ceppo, nutrizione idrica e minerale ) si consente alla vite di esprimere le proprie caratteristiche in maniera ottimale nell`ambiente di coltivazione.
Il termine francese “terroir” esprime in modo sintetico ed efficace le condizioni eco-pedologiche e colturali che sono alla base delle diversità e della originalità dei diversi vini prodotti in un luogo.
Le nostre colline sono caratterizzate da un clima di tipo continentale, con forti escursioni giornaliere e stagionali, una piovosità tra le più basse del Piemonte ed un favorevole influsso di aria marina che determina un’acidità naturale e aromi particolari.
Le nostre vigne sono situate a “mezza costa” in una conca protetta dai venti freddi del Nord e godono di un microclima ideale.
La formazione dei terreni risale all’età Serravalliana e Tortoniana; sono composti da marne argillose calcaree sedimentarie, intercalate da arenarie più o meno importanti, di colore grigio-azzurro chiamate Marne di Sant’Agata costituite da 30% di sabbia, 55% di argilla, 15% di calcare. Questa particolare caratteristica dona ai nostri vini eleganza e finezza nei profumi.
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